lunedì 8 febbraio 2010

Alla 01ISHI...

... ed è ricomnciato il campionato...
Era ora. Non mi ero accorta che le domeniche in mezzo ai boschi mi mancassero così tanto.
In effetti devo ammettere che è stato un inizio piuttosto patetico. 124 punti in un round 3D e farsi bagnare il naso dagli scout... Ma almeno non ci sono stati nè morti nè dispersi, solo un ferito, ma facilmente guaribile ;)
No, non sono competitiva al momento nè lo sarò per un bel po', ma anche con poche frecce in spot (e in effetti poche anche in sagoma) e un'incredibile botta di sfortuna (quante probabilità c'erano di prendere esattamente nel centro la cocca di una freccia piantata in un superspot??? ebbene ci sono riuscita...) è stata comunque una splendida giornata... complice la buona compagnia e una splendida giornata di sole che ha fatto splendere i sentieri e i prati innevati intono all'Altana...
Aspettiamo la prossima...

lunedì 25 gennaio 2010

Pitta cu' passuli

Iniziamo con qualcosa di semplice e leggero...
Ovviamente stavo scherzando :P
Dopotutto fa freddo, nevica, la prova bikini ancora non preme sulla nostra coscienza... insomma, la stagione è quella giusta per indulgere con le calorie, perchè nel caso di questo dolce non si scherza. Fa parte della tradizione calabrese e naturalmente ce ne sono diverse varianti. Si prepara solitamente sotto le feste natalizie, anche con un po' d'anticipo, perchè la particolarità di questa dolce è che si conserva bene per diversi giorni, anzi dopo un po' di tempo migliora (ovviamente con questo non intendo dire che lo si debba seppellire nella credenza per mesi ;) !!!). Si consuma dopo 5/7 giorni e resta buono per un paio di settimane...) Ciò non toglie che possa essere sacrificato poco dopo essere uscito dal forno. In casa mia, infatti, raramente dura per 5 giorni...
Come dicevo ha sapore di Natale, ma anche se le feste sono passate, gli ingredienti sono di stagione, quindi procedo...
Essendo un dolce tradizionale ce ne sono diverse varianti. Quella proposta è quella che mia mamma vedeva fare dalla sua nonna...e che ha ripreso dopo un salto generazionale...
Buon lavoro!!! ;)

Ingredienti:

Per il ripieno

fichi secchi - 250 gr
uva passa - 250 gr (da far rinvenire e asciugare bene)
mandorle (con la pelle) - 100 gr
mandorle (senza pelle) - 100 gr
noci - 500 gr (pesate con tutto il guscio)
zucchero - 30 gr
miele - 3 cucchiai (io uso quello d'acacia)
vin cotto o marsala - 2 bicchierini da liquore
cannella in polvere - 1 cucchiaino
chiodi di garofano in polvere - 1 cuchiaino

Per la pasta

farina bianca - 500 gr
uova intere -2
sale - 1 pizzico
zucchero - 60 gr
vin cotto* - 1 bicchiere
olio extravergine d'oliva - 1 bicchierino da liquore

Per rifinire

miele -q.b.
zucchero - q.b.
olio extravergine d'oliva - q.b.

*Il vin cotto è piuttosto difficile da trovare. Volendo si può acquistare su internet, ma non è una soluzione economica... Io in sostituzione uso il marsala per il ripieno e vino rosso per l'impasto, che conferisce il colore caratteristico.

Procedimento

Prima si prepara il ripieno, con un giorno d'anticipo.
Si fa un trito piuttosto fine di mandorle e noci usando la mezzaluna e non il frullatore, se no il tutto diventa untuoso e appiccicoso. Si tagliano a piccoli pezzetti i fichi secchi e si pestano le capocchie dei chiodi di garofano, se sono interi.
A questo punto si mischiano tutti gli ingredienti in una citola capiente (astenetevi dall'usare la plastica!!!), girando bene in modo che si insaporisca in modo uniforme. Coprire con un piatto e lasciar riposare per qualche ora.
Passato questo tempo, preparare la pasta. Mischiare farina, zucchero e sale, disporre a fontana e lavorare con le uova, il vino e l'olio, impastando energicamente fino ad ottenere una massa liscia e soda, ben asciutta.
Prendere circa un terzo dell'impasto e stenderlo bene in una sfoglia sottile e asciutta, aiutandosi con altra farina se neccessario. Dev'essere di forma circolare, un po' più grande della teglia (perchè successivametne il bordo dovrà essere rialzato). Disporre il disco di pasta su un pezzo di carta forno (se si vuole ottenere un dolce più ascutto) o sul fondo di una teglia a cerniera ben unto con olio.
Poi si passa a comporre la pitta. Si stende il resto dell'impasto in un foglio sottilissimo, quasi trasparente (per semplificare il lavoro, meglio dividere l'impasto in 3 o 4 pezzi e lavorarne uno per volta). Bisogna ricavare dei rettangoli di circa 25 cm di lunghezza e 4 o 5 cm di larghezza. Poi disporre lungo ogni striscia un po' del trito preparato in precedenza e chiuderlo nel senso della larghezza, in modo da ottenere un lungo involtino imbottito. Arrotolarlo su sè stesso, dando la forma di una chiocciola.
Posizionare la prima chiocciola al centro della base e le altre (ne servono 7 o 8) tutto in torno come i petali di un grande fiore (oppure si può comporre un'unica spirale aggiuntando i vari pezzi).
Terminato il lavoro, rialzare il bordo libero della base e legare tutto intorno con il filo dell'arrosto.
Ora non resta che ungerla con poco olio, lasciarvi colare sopra un po' di miele, facendo attenzione che copra un po' tutta la superficie e spolverizzare con lo zucchero.
Infornare a 180°C per un'ora circa o comqunque finchè l'impasto non risulta ben secco e bruno.

Spero che la spiegazione sia chiara. Non ho foto a disposizione, al momento.... ma documenterò con scatti la preparazione della prossima pitta!

A presto!

domenica 24 gennaio 2010

Follie assortite... - Granatiere della Guardia Imperiale


Bene! Pronti... via!

Ora non ci sono più scuse. La stoffa c'è, il tempo comincia a mancare. Condizioni essenziali per iniziare un lavoro... per me. Le scadenze a lungo termine non stimolano la vena creativa.
L'ispirazione viene fuori come la panna da una tasca da pasticcere... solo sotto pressione.

Progetto: divisa napoleonica. Credo che sarà divertente e non vedo l'ora...
Se tutto va bene, il risultato dovrebbe essere questo---->

Pensandoci bene, forse la parte più difficile non è la giacca... ma le basette e i baffi...